Ci sono api regine, i fuchi, le api operaie a loro volta costituite da api nutrici, ceraiole, pulitrici e così via. Questo lo sapevamo.
Ma fatto ancora più importante è che ci sono api e api.
Infatti quando parliamo di api da miele ci riferiamo specificatamente all’Apis mellifera, ma non è l’unica specie.
Ve ne sono altre 3.
L’ape cerana, o ape indica, è una specie diffusa in Asia, Cina, Giappone, India, in gran parte della Siberia e in Afghanistan. I suoi alveari sono poco popolosi e non propolizzano.
C’è poi
l’ape florea, o ape nana, che si trova in tutto il Sud Est asiatico fino alle Filippine. È molto più piccola delle nostre api ma, come loro, costruisce un unico favo generalmente su un albero.
Infine vi è
l’ape dorsata, detta anche
ape gigante: ha una diffusione simile all’ape florea ma essendo molto più grande e irritabile non è stato facile allevarla. Costruisce tra le rocce il proprio favo che può raggiungere due metri di lunghezza e, nonostante la sua aggressività, le popolazioni indigene indigene indonesiane riescono a raccogliere il miele direttamente da lassù.
Ma la nostra, che ape è?
Essendo la più produttiva e addomesticabile, l’ape mellifera, originaria dell’Himalaya, si è diffusa presto in tutto il mondo e, con la sua espansione, ha dato vita a diverse sottospecie.
Le più importanti sono 5:
- Apis mellifera ligustica o "ape italiana".
Eh si! L’ape più produttiva del mondo ha origine nel nord Italia. Adesso è diffusa in tutto il territorio e in Sicilia vi è anche l’Ape mellifera sicula dal colore più scuro. Si tratta di una razza particolarmente operosa, docile e poco portata alla sciamatura. Nell’aspetto le api operaie si differenziano per i segmenti nell’addome di colre giallo chiaro mentre le regine sono giallo dorato o color rame. L’ape italiana è considerata l'ape industriale per eccellenza.
- Apis mellifera mellifera o "ape nera"
Questa sottospecie ha origine nell'Europa nord-orientale e oggi popola l’Europa settentrionale e occidentale. È leggermente più grande della ligustica e ha il il corpo quasi nero, è molto meno docile anche se con scarsa tendenza alla sciamatura. Inoltre, date le sue origini, è in grado di svernare in condizioni climatiche molto avverse.
- Apis mellifera carnica o "ape carnica"
Quest’ape ha avuto origine nelle Alpi Austriache e nei Balcani settentrionali. Anche lei è molto scura, ha una fitta peluria che l’aiuta a resistere alle basse temperature e, nata in condizioni così sfavorevoli, si è evoluta per essere molto resistente alle malattie della covata.
- Apis mellifera caucasica o " ape caucasica"
Immaginate lo splendore di questi sciami nelle alte vallate del Caucaso centrale! Molto simile all'ape carnica, l’ape causasica è docile e tende a propolizzare.
- Apis mellifera adansonii o "ape africana"
Quest’ultima nasce nell'Africa centro-occidentale, è un'ottima produttrice sia di miele sia di cera ma è più aggressiva delle altre, è una buona sciamatrice incline al saccheggio. Tuttavia avrete sicuramente già sentito parlare dell’
ape killer: sì, è proprio lei, ma certamente la colpa non è sua, è solo nostra.
Nel 1956 fu importata nel Sud America, e cominciò ad occupare non solo le zone libere ma le arnie già abitate da altre famiglie. Così si diffuse e, dal momento che il numero di guardiane è cinque volte maggiore a quello di un alveare europeo, in caso di attacco il numero di punture sarà se non letale, sicuramente molto doloroso.
Ovviamente ogni sottospecie ha la sua storia affascinante, i suoi caratteri e nessun confine è ormai davvero così netto. Le sottospecie pure ormai sono più rare dei casi di ibridazione, e ogni apicoltore deve imparare a conoscere il proprio alveare, al di là del nome che gli è stato dato.